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BUCO DA 800MILA EURO PER IL PROGETTO ‘NON RICONOSCIUTO’: 
L’ASSOCIAZIONE A RISCHIO CHIUSURA

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Il Faro on line – “L'ennesimo schiaffo a una delle eccellenze del litorale laziale è stato perpetrato. La Asl Roma D, pur in possesso di una specifica disposizione di tutte le direzioni aziendali competenti per l’integrale riconoscimento delle spettanze 2009 e 2010 dell’associazione in base alla delibera di giunta regionale 572 del 2010 che permette una transazione dei debiti contratti dalla Regione Lazio con una rinuncia, per chi aderisce, del 5 per cento della cifra, ha ordinato la non applicazione degli effetti della stessa delibera per le prestazioni autismo”, a spiegare la situazione è la stessa associazione di Ostia che assiste le persone con disabilità in una nota. “Si tratta di un buco da 830mila euro che rischia seriamente di compromettere l'esistenza di una Onlus che, pur in un periodo di crisi gravissimo e di continui tagli al budget sanitario, ha saputo mantenere standard riconosciuti elevatissimi, non ha dimesso utenze e pagato regolarmente i propri dipendenti con uno sforzo senza precedenti - sottolinea il direttore generale di Anffas Ostia, Stefano Galloni -Considerato che l’accordo transattivo, che è parte integrante della delibera di giunta regionale 572/2010, al punto 3.6 garantirebbe la risoluzione di tutti i i problemi, che non sono causa né dell’attuale direzione Asl né dell’associazione, ne sono prova documenti e controlli, e che i termini scadono domani,
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 Anffas si appella alla sensibilità e professionalità riconosciute del Prof. Romano per rettificare la decisione presa o per conoscere strategie diverse per i pagamenti comunque dovuti dal momento che l’autismo è un servizio che la stessa Asl ha ordinato di proseguire sino al 31.12.2010 solo pochi mesi fa, rettificando addirittura l’iniziale chiusura prevista al 31.10.2010”.
“L’intervento richiesto - chiosa il presidente di Anffas Ostia, Ilde Plateroti Narducci - è posto non soltanto per aver dimostrato, subendo tacitamente nuovi e reiterati controlli, qualora qualcuno realmente avesse avuto dei dubbi, la consueta correttezza del lavoro svolto ma anche per aver responsabilmente disatteso qualsiasi linea di scontro o ricorso a strumenti diversi dal confronto costruttivo con la pubblica amministrazione”.

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© 01 gennaio 2011

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